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Artigianato

Namiki LEGGENDE DA ORIENTE

Solo a pochi intenditori il nome Namiki risulterà familiare, per gli altri dovrebbe esserlo un altro più comune, Pilot, esattamente lo stesso brand produttore di penne di ampio consumo. Ma da quasi 100 anni la stessa azienda giapponese produce, oltre ai più ordinari strumenti di scrittura, anche delle ricercate ed esclusive penne stilografiche con il marchio di Namiki.

Correva l’anno 1918 quando Ryosuke Namiki e Matsuo Wada fondarono la Namiki Manufacturing Company, nome che in seguito sarebbe stato sostituito con il più noto Pilot. Oltre ad avere innovato il settore con l’utilizzo dei pennini in iridio, Namiki si rese famoso in tutto il mondo per la lavorazione denominata maki-e, per la prima volta adottata su di una penna.

Nel 1925 Namiki brevettò un procedimento per proteggere le penne dai graffi e dallo scolorimento, la laccanite, fino ad allora le penne sul mercato erano prodotte in ebanite, un materiale facilmente soggetto all’ossidazione. Applicando la laccanite riuscì a superare i suddetti problemi e da quel momento le superfici ottenute divennero motivo di virtuosismi decorativi raggiunti con la tecnica maki-e, la quale permetteva di ottenere disegni aggiungendo polveri metalliche di vario colore durante la laccatura dell’oggetto. Superfluo dire che la tecnica, sviluppata intorno al IX secolo, era estremamente complessa e raffinata.

Nel 1926 Namiki aprì filiali a Londra, New York e Singapore. Ma è nel 1930 che ci fu l’incontro decisivo con Alfred H. Dunhill, il quale rappresentava già allora un nome di grande rilievo nel campo dei beni di lusso. Dunhill ebbe l’esclusiva mondiale per la distribuzione delle penne al di fuori del Giappone e così fu fondata la Dunhill-Namiki Made in Japan e le penne si diffusero in tutta Europa e Stati Uniti. I manufatti prodotti in questo periodo, per la loro straordinaria qualità ed il valore artistico delle decorazioni, sono probabilmente fra i più preziosi e desiderati modelli di penne ricercati dai collezionisti.

Oggi Namiki rappresenta il reparto penne di lusso di Pilot e continua a mantenere inalterata la produzione di questi straordinari manufatti; nel mentre le Namiki continuano ad essere battute nelle aste di tutto il mondo a cifre esorbitanti come nel 2015, quando Bonham’s mise all’incanto, in una vendita intitolata Fine Writing Instruments, una magistrale coppia di Dunhill-Namiki per la cifra record di 280.000 euro.

Tokyo, Ottobre 2016