Arti Visive

Rembrandt DIPINTI DI UN MAESTRO

Il Seicento ha rappresentato per l’Olanda uno dei suoi momenti di maggiore splendore. Conosciuto come il Secolo d’oro in questo periodo il commercio, le scienze e le arti olandesi raggiunsero il loro apice arrivando a dominare l’intero scenario mondiale di quell’epoca. Fu proprio in questo panorama che si plasmò uno tra i più grandi pittori che la Storia abbia mai conosciuto: Rembrandt.

Nato a Leida nel 1606, Rembrandt Harmenszoon van Rijn cresce in una famiglia della media borghesia. Fin da giovane coltiva la passione per la pittura e così all’età di quattordici anni abbandona gli studi e diventa apprendista prima da un noto pittore della città e poi dal rinomato Pieter Lastman, il cui studio risiedeva nel nuovo epicentro culturale del paese: Amsterdam.

L’Europa del Seicento venne scossa dall’arte rivoluzionaria del Caravaggio che grazie al sapiente uso della luce riuscì a realizzare dipinti dotati di immenso realismo e drammaticità. Sarà proprio durante il suo tirocinio che Rembrandt scoprirà questo grande pittore apprendono così l’importante ruolo delle luci e delle ombre.

Agli albori della sua carriera i suoi dipinti raffigurarono perlopiù temi biblici, ovvero quelli più in voga in quel periodo. Il suo talento venne scoperto fin da subito e poco dopo arrivarono le prime commesse da alcune delle più importanti personalità del Paese.

Intorno al 1631 Rembrandt si trasferì ad Amsterdam e sposò Saskia van Uylenburgh, figlia di una facoltosa famiglia di Leeuwarden. Per Rembrandt questo divenne il periodo più roseo, tutta l’alta borghesia del Paese lo ‘inseguiva’ per accaparrarsi un suo ritratto e da lì a poco tempo giunsero i primi grandi capolavori come la Lezione di Anatomia del Dr. Tulp e il grandioso La Ronda di Notte.

La tecnica di Rembrandt non si distingueva solo per il sapiente uso del chiaroscuro o per la grande attenzione ai dettagli, ma anche e sopratutto per la capacità di riuscire a trasmettere lo stato d’animo del soggetto ritratto, creando così una fortissima empatia con chiunque si trovasse di fronte a un suo dipinto.

Purtroppo però, non appena raggiunto l’apice del successo, inizia per Rembrandt un tragico e inarrestabile declino, la scomparsa dei tre figli appena nati, quella della moglie e il disastroso tracollo economico causato da una vita di eccessi accompagnarono il pittore verso un destino dannatamente sventurato.

Fu durante questo periodo che Rembrandt abbandonò il suo stile pittorico a favore di uno nuovo e ‘apparentemente’ meno curato e dettagliato. Purtroppo quest’ultimo non trovò molti consensi, probabilmente la critica di allora non era ancora pronta a questo ‘nuovo’ Rembrandt e così finì via via con il dimenticarlo.

Nel tempo fu costretto a svendere tutti i beni personali, la casa e tutti i propri dipinti, morì all’età di 63 anni solo e in piena povertà.

Grazie ai quasi ottanta autoritratti che Rembrandt si fece durante la carriera, si possono percepire dall’espressione del suo volto tutte le ‘tappe’ della sua vita, partendo da quella di un giovane e talentoso pittore impaziente di successo, arrivando a quella in cui neanche il suo pennello riuscì a celare i segni di un così sciagurato destino.

A distanza dei secoli anche tutte le sue ultime opere vennero riconosciute come dipinti eccezionali e all’avanguardia per i loro tempi. Oggi Rembrandt viene acclamato dalla critica mondiale come uno tra i più grandi pittori che siano mai esistiti.

Leiden, Dicembre 2017