Arti Visive

Schindler’s List UN FILM PER NON DIMENTICARE

Nel corso della Storia il genere umano si è macchiato di crimini spietati e inenarrabili, atti di violenza talmente feroci che le generazioni di oggi si tormentano nel domandarsi perché siano accaduti e per quale ragione non siano stati impediti. E nonostante il passare delle epoche abbia arricchito l’uomo in cultura e saggezza, i più infami e scellerati misfatti si sono verificati proprio durante il secolo trascorso, il Novecento, il palcoscenico delle tragiche vicende della Seconda Guerra Mondiale e quelle del suo delitto più barbarico: la straziante persecuzione ebraica.

Dal termine del conflitto il mondo del cinema ha tentato più volte di farci comprendere la portata di quel folle e inaudito genocidio, ma tra i vari e molteplici tentavi ce ne è uno che si è distinto rispetto a tutti gli altri, il capolavoro senza tempo di Steven Spielberg, Schindler’s List.

Il film è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Thomas Keneally e narra la straordinaria storia vera di Oskar Schindler, l’imprenditore tedesco che durante la Seconda Guerra Mondiale riuscì a salvare la vita a quasi 1200 ebrei.

L’intera vicenda si svolge in concomitanza delle varie fasi che portarono alla Shoah, partendo dalla deportazione degli ebrei nel ghetto di Cracovia e arrivando all’attuazione della cosiddetta Soluzione Finale: l’eliminazione della razza ebraica nei campi di sterminio. 

L’inizio del film coincide con l’arrivo di Schindler a Cracovia e con l’acquisto da parte di quest’ultimo di una fabbrica di pentole e tegami. Questa sarà l’attività che porterà Schindler ad assumere centinaia di dipendenti ebrei a causa del loro basso costo di manodopera.

Ma gli interessi puramente speculativi di Schindler cominciarono a mutare  in seguito ai drammi disumani a cui stava assistendo. Fino a quando un giorno, orrore dopo orrore, crebbe in lui un unico obbiettivo: sfruttare la sua agiata e influente posizione per salvare quante più vite umane possibili.

Il celebre regista fu inizialmente dubbioso sulla decisione di dirigere il film a causa delle sue origini ebraiche e dell’estrema sensibilità del tema, ma fortunatamente si convinse e a Marzo del 1993 iniziarono le riprese a Cracovia.

Spielberg e il direttore della fotografia Janusz Kaminski decisero che il film dovesse essere girato in bianco e nero; ritennero che questa caratteristica gli avrebbe conferito un taglio più documentaristico e al contempo lo avrebbe avvicinato di più alle foto e ai filmati originali di quel periodo. La scelta si rilevò particolarmente azzeccata in quanto accentuò la drammaticità della storia e diede al film un aspetto senza tempo.

Quando nel 1993 Schindler’s List uscì nelle sale cinematografiche ottenne un successo clamoroso sia da parte del pubblico che dalla critica, la pellicola ricevette ben sette premi Oscar incluso quello per il miglior film e il miglior regista.

Oggi il film di Spielberg non viene solamente considerato come una pietra miliare del cinema, ma come l’opera che meglio ha documentato il dramma della Shoah facendo emergere uno tra i più virtuosi e coraggiosi eroi nell’ombra del più meschino conflitto della storia. 

Nel 1993 Oskar Schindler venne nominato Giusto tra le nazioni dal consiglio dello Yad Vashem. Oggi la sua tomba giace in un piccolo cimitero sul monte Sion, nella parte antica di Gerusalemme. L’epitaffio sulla lapide recita la scritta: ‘Giusto tra le nazioni’ e ‘L’indimenticabile salvatore di 1200 ebrei perseguitati’.

Febbraio 2019