Arti Visive

Shigeru Ban L’ARCHITETTURA DEL CAMBIAMENTO

Durante i primi anni del Novecento il mondo era abitato da più o meno un miliardo e mezzo di persone, negli anni cinquanta da circa due miliardi e mezzo e durante l’anno in corso si stima che più di sette miliardi e mezzo di anime stiano popolando il nostro pianeta. Vi siete mai domandati se le risorse naturali che inizialmente ritenevamo illimitate continueranno a esserlo anche in futuro? Alcune purtroppo no e con questo tasso di crescita anche quelle che per noi oggi potrebbero risultare sufficienti, un domani non lo saranno più.

Detto questo è piuttosto ovvio ritenere che i nostri comportamenti di oggi si rifletteranno inevitabilmente sul futuro delle generazioni di domani. Cosa possiamo fare allora? Renderci consapevoli e agire di conseguenza. Molti lo stanno già facendo, non è certamente una novità, ma ci sono persone che questo sentiero lo hanno imboccato già da tempo e non per seguire un trend o una moda, ma perché il rispetto verso tutto ciò che ci circonda fa parte da sempre della loro ‘educazione’. Shigeru Ban, uno tra i più grandi e visionari  architetti contemporanei, è uno di loro.

Nato a Tokyo nel 1957, Ban frequenta prima la SCI-Arc e poi la Cooper Union School of Architecture di New York dove diverrà allievo di John Hejduk. Prima di laurearsi lavorerà per un anno dall’architetto Arata Isozaki ed infine aprirà il proprio studio nel 1985 a Tokyo.

Le opere di Ban sono rinomate soprattutto per l’innovativo uso della carta, un materiale piuttosto insolito per l’architettura che da una parte rievoca la cultura del suo Pease e dall’altra la sobria e umile natura del suo artefice.

Agli inizi della carriera Ban scoprì che i tubi di carta riciclata, in genere i medesimi utilizzati dalle aziende tessili per avvolgerci sopra i tessuti, possedevano notevoli proprietà sfruttabili in ambito architettonico. Da allora li ha impiegati in numerosissime sue opere, sia per quelle temporanee che per quelle decisamente più importanti e permanenti.

L’educazione ricevuta fin da giovane gli ha insegnato a rispettare e a non ‘sprecare’ ciò che ci circonda. Questo, attraverso l’impiego di materiali sostenibili come la carta o il bambù, non solo gli ha permesso di imprimere nei suoi lavori il rispetto e la consapevolezza nei confronti dell’ambiente, ma di realizzare al contempo opere contraddistinte da una sobria ed innata eleganza.

Un altro degli aspetti per cui Ban si è distinto è la totale devozione rivolta alle opere umanitarie, realizzando strutture che hanno fronteggiato con ingegno innumerevoli calamità naturali avvenute negli ultimi decenni. Ed è proprio questo uno dei motivi per cui è nota la sua grande sensibilità.

Tra i numerosi premi e riconoscimenti che gli sono stati assegnati ne rientra uno tra i più importati dell’architettura: il premio Pritzker. Quando gli venne attribuito nel 2014 la giuria non si limitò a sottolineare l’uso innovativo dei suoi materiali e la sua grande dedizione alle opere umanitarie, ma lo descrisse come un modello d’ispirazione per le giovani e future generazioni.

In tutti i campi, compreso quello dell’architettura, le scuole di pensiero sono molte, alcune valide altre un po’ meno, ma una cosa è certa, di persone come Shigeru Ban ce ne servirebbero di più.

Si ringrazia Shigeru Ban e il suo studio per la gentile collaborazione alla realizzazione di questo articolo.

Tokyo, Settembre 2018