Arti Visive

Steve McCurry INSEGUENDO I VOLTI DELL'ANIMA

Nel mondo della fotografia non serve solo essere dotati di tecnica e avere la fortuna di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, è necessario disporre di un requisito fondamentale che, se non lo si possiede, non si andrà mai da nessuna parte: la sensibilità.

Steve McCurry, acclamato fotografo statunitense, non solo possiede i precedenti attributi, ma li incarna al punto da venire considerato come uno tra i principali esponenti del mondo della fotografia contemporanea. Titolo confermato dai più importanti ed innumerevoli riconoscimenti del settore a lui conferiti.

I suoi scatti sono oramai talmente riconoscibili che potrebbero quasi definire uno stile contraddistinto della grande maestria nell’uso del colore e dalla forte empatia dei soggetti rappresentati: «se sai aspettare, le persone si dimenticano della tua macchina fotografica e la loro anima esce allo scoperto». La ragazza afgana, uno dei più celebri ritratti fotografici del secolo scorso, rappresenta al meglio tale capacità.

Nato a Filadelfia nel 1950, studia cinematografia alla Pennsylvania State University ed inizia un’esperienza lavorativa presso un giornale locale. Qualche anno più tardi intraprenderà un viaggio come fotografo freelance in India. Sarà qui che si presenterà l’occasione cruciale per la sua carriera.

Un giorno, al confine con il Pakistan, McCurry incontrò un gruppo di rifugiati afgani che gli raccontarono le tremende vicissitudini che stavano avvenendo nel loro paese (era il periodo imminente all’invasione russa in Afghanistan del ‘79). Fu così che decise di seguirli per documentare quella che in seguito si sarebbe trasformata nella guerra civile che ora leggiamo sui libri di storia.

Travestito con abiti tradizionali ma sprovvisto di documenti ed incurante della pericolosità del momento, Steve varcò clandestinamente il confine afgano. Documentò il conflitto grazie alle settimane trascorse in prima linea assieme ai mujaheddin ed in seguito, coi rotoli di pellicola cuciti e nascosti nei propri indumenti, lasciò il paese. Al rientro, attraverso le sue immagini il mondo venne a conoscenza per la prima volta della sofferenza delle popolazioni e dei profughi della guerra in Afghanistan. Fu il primo di innumerevoli successi.

Da allora il suo obbiettivo ha continuato a raccontare attraverso il lato umano storie di conflitti, di antiche tradizioni, di culture contemporanee e di altre ad un passo dall’estinzione. Affascinanti ‘racconti’ proventi da ogni angolo della terra aventi la capacità di catapultare chi vi si trova di fronte in un mondo lontano, profondo e alle volte, tralasciandone la tragicità, magico.

Le immagini all’interno della galleria fotografica sono state concesse direttamente dall’autore. Steve McCurry è rappresentato dallo studio Sudest57.

New York, Ottobre 2017