Arti Visive

William Turner IL PITTORE DELLA LUCE

In Europa, verso la fine del Settecento, inizia a diffondersi nel mondo dell’arte il concetto di sublime, un affascinante pensiero che mette in relazione il rapporto esistenziale tra l’uomo e la natura. Il sublime evidenzia come il sentimento d’inquietudine o paura di un individuo, scaturito dal confronto con entità più grandi di lui (l’illimitatezza del tempo o dello spazio o il manifestarsi di suggestivi fenomeni naturali come tempeste o terremoti), possa trasformarsi in una sorta di piacere indistinto per l’uomo che, se da una parte lo angoscia e intimorisce, dall’altra lo seduce ed attrae.

Il concetto di sublime troverà un ruolo fondamentale nel Romanticismo, un complesso movimento culturale che nell’ambito pittorico diede primaria importanza allo stato d’animo che un’opera doveva suscitare. Diversi furono i principali protagonisti del Romanticismo, tra questi però ce n’è uno che si è distinto per lo stile, la visionarietà e la perfetta rappresentazione del sublime: il superbo William Turner.

Joseph Mallord William Turner nacque a Londra nel 1775. Il padre fu un barbiere e fabbricante di parrucche e la madre una donna molto fragile che, in seguito alla morte precoce della figlia, iniziò a manifestare seri squilibri mentali che la condussero prima al ricovero in manicomio e poi alla morte; Turner non aveva neanche trent’anni. 

La passione per la pittura si manifesta sin da subito e all’età di quattordici anni si iscrive alla Royal Academy di Londra. Da questo momento inizieranno i primi viaggi formativi (tra cui le prime esposizioni alla Royal Academy), nel Regno Unito e poi verso l’Europa. Il talento e la notorietà di Turner cominciarono a crescere di pari passo.

Un tema ricorrente nelle sue opere è la rappresentazione della natura nella sua forma più vivace e violenta: bufere di neve, naufragi, tempeste e incendi sono i temi che lo ricollegano indissolubilmente al sublime, suscitando nell’osservatore una sensazione carica di disorientamento e paura, ma al contempo anche una forte e misteriosa attrazione recondita.

Conosciuto con il soprannome di ‘Pittore della Luce’, Turner riserva a questo elemento un’importanza tanto fondamentale che, alle volte, riuscirà persino a trasformala in un’entità mistica e indipendente.

Con il passare degli anni Turner si distaccò sempre di più dai canoni accademici dell’epoca per maturare uno stile e una tecnica sempre più personale: il colore esplode e le forme iniziano a sfaldarsi avvicinandosi sempre di più all’astratto. Queste caratteristiche non solo lo distinsero dalla maggior parte dei pittori dell’epoca, ma gli permisero, più tardi, di venire riconosciuto come uno tra i principali precursori dell’Impressionismo.

Uno dei suoi ultimi quadri (e uno tra i più famosi) Pioggia, vapore e velocità del 1844 può essere considerato come la sintesi perfetta dell’evoluzione del suo stile.

Morì nel dicembre del 1851. Circa 150 anni più tardi uno tra i suoi capolavori, La valorosa Téméraire, verrà nominato ‘Il più Grande Dipinto Britannico’ da un sondaggio della BBC. William Turner viene oggi ricordato come uno tra i più grandi artisti inglesi e della Storia.

Londra, Febbraio 2019