Azuma Makoto

Arti Visive

Azuma Makoto SCULTURE BOTANICHE

Al mercato di Ota, a Tokyo, ogni anno vengono venduti più di un miliardo di fiori. Di fatto questo lo rende uno tra i più vasti mercati floreali del Giappone. Ed è proprio qui che Azuma Makoto, uno tra i più grandi flower artist esistenti, ha trovato il terreno per coltivare la passione che lo ha reso celebre in tutto il mondo.

Makoto aveva 21 anni quando, per intraprendere una carriera da musicista grunge, nel 1997 si trasferì da Fukuoka a Tokyo; fu qui che in cerca di un maggior sostentamento economico trovò un lavoro part-time al mercato di Ota. In breve tempo si rese conto dell’innato legame con un mondo fino a poco tempo prima sconosciuto e nel 2002, assieme a Shunsuke Shiinoki, inaugurò nell’area di Ginza JARDINS des FLEURS (oggi situato a Minami-Aoyama) un negozio di fiori ‘haute couture’ che da allora realizza raffinati bouquet su ordinazione.

Nel 2005 Makoto inizia ad affascinarsi al potenziale espressivo delle piante attraverso l’arte della scultura botanica e nel 2009 fonda l’AMKK acronimo di Azuma Makoto Kaju Kenkyujo, un istituto sperimentale di ricerca botanico che è diventato la sede di tutti i suoi progetti.

Ma le sue opere non hanno fini esclusivamente estetici, ma anche scientifici. In Iced Flowers realizzò delle composizioni floreali in vasche colme d’acqua che poi fece congelare. Quest’opera dalla bellezza drammaticamente suggestiva (usata poi da Dries Van Noten durante la sfilata della sua collezione donna 2016) nacque per studiare il comportamento di petali, foglie, stami e steli congelati in blocchi di ghiaccio.  

In Exobiotanica invece Makoto realizzò un’altra opera dal duplice valore: fece partire dal deserto del Nevada un bouquet di fiori collegati a un pallone aerostatico con il fine di analizzarne il comportamento nello spazio e riprenderlo attraverso speciali videocamere. Le immagini che documentano l’impresa all’interno della stratosfera sono realmente stupefacenti.

Ad oggi Makoto ha collaborato con Maison del calibro di Hermès, Dior, Perrier-Jouët, LEGO e molte altre, ma la sua maggiore aspirazione rimane sempre quella di analizzare le infinite potenzialità espressive dei suoi fiori.

In Giappone, un Paese in cui l’Ikebana, ovvero l’arte della composizione di fiori recisi, ha radici profonde oltre 500 anni, Azuma Makoto ne ha esplorato i confini come mai era accaduto prima e ha fatto sì che ai suoi fiori non venga attribuito un semplice valore decorativo, ma che siano glorificati per la loro forza ed innata essenza ‘spirituale’.

Tokyo, Ottobre 2018